BMC, il vivaio chiude a fine stagione

La BMC rinuncia al suo vivaio. La formazione statunitense ha annunciato oggi la chiusura del BMC Development Team al termine della stagione in corso. Una decisione che arriva sostanzialmente a causa del troppo alto numero di propri “protetti” che passano professionisti in altre squadra, rendendo così vano l’investimento fatto dalle squadre su di loro. Quella che doveva essere una squadra di sviluppo per i propri talenti, da far crescere in casa, non sta avendo i frutti sperati da parte della dirigenza del team, che sostanzialmente chiude per protestare contro un sistema che non protegge questo tipo di formazioni.

“Contrariamente a quanto successo negli anni passati, oggi gli atleti sono per buona parte rappresentati da procuratori – spiega Jim Ochowicz, general manager della formazione, che nelle passate stagioni ha promosso otto talenti in prima squadra – Questi agenti propongono gli atleti ad altre squadre, che a volte investono, a volte no, in questo tipo di programmi. In pratica, sviluppiamo talenti con un costo per noi e per le altre squadre. L’UCI non offre alcuna protezione a questi vivai e non esiste alcuna regola per proteggere l’investimento o il trasferimento dei corridori da una squadra all’altra”.

In questi giorni uno dei corridori con più offerte sembra essere il russo Pavel Sivakov, tra le grandi star del gruppo U23. Il talento più limpido del team, sembra in procinto di firmare con la Sky, che avrebbe convinto il corridore a lasciare la compagine statunitense, malgrado gli anni passati assieme sinora.

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